RICETTE FIRMATE GRADO PLATO 🙂
L’idea della cucina birraria applicata alle caratteristiche delle nostre birre è nata contemporaneamente al Grado Plato, nel 2003. Fin da subito abbiamo sperimentato in collaborazione con chef, panettieri, pasticceri e gelatai, quello che la fantasia ci faceva immaginare. Vi dedichiamo tutte le nostre proposte, sperando possano portare un pizzico novità sulle vostre tavole.
BIRRAMISÙ #1
Uno dei primi dolci che abbiamo realizzato è stato il ‘birramisù’ adattamento birrario a uno dei dolci più popolari e diffusi. Oggi molti ci hanno seguito in questa realizzazione, ognuno proponendo la sua versione in base alla birra impiegata. La nostra CHOCARRUBICA, specialissima birra scura con fave di cacao e carrube, dona a questo dolce un timbro unico e distintivo. Si tratta di rispettare la ricetta classica del tiramisù, che potrete trovare ovunque, dove noi preferiamo i savoiardi ma se preferite i pavesini saremo tolleranti, e utilizzare abbastanza generosamente la CHOCARRUBICA al posto del caffè. Facile no? Non è detto che le buone ricette birrarie debbano essere per forza complicate, si tratta però di utilizzare la birra giusta. Tocco finale: gustate il vostro birramisù con una piccola degustazione di CHOCARRUBICA a temperatura ambiente, ed il tutto sarà perfetto!
SPEZZATINO ALLA STRADA SAN FELICE #2
Ricetta che mette in luce i poliedrici aspetti gustativi di una delle nostre birre più apprezzate e portate all’utilizzo in cucina. Serve un macellaio di fiducia che vi prepari la carne di Fassona piemontese oppure di bue, ancora meglio, un tegame possibilmente in ghisa o terracotta, carota, cipolla, sedano, due foglie di alloro e qualche bacca di ginepro. Preparate le verdure in parte per il soffritto, e in parte tritate grossolanamente. Un poco di olio e un pezzetto di burro nel tegame messo a fuoco molto basso, dove porrete il trito per il soffritto. Appena inizierà appunto a soffriggere unire la carne, rosolando leggermente. Quando la carne sarà rosolata aggiungere la STRADA SAN FELICE, salare e lasciare cuocere a fuoco più basso possibile aggiungendo il resto della verdura tritata grossolanamente, l’alloro e le bacche di ginepro. Regolarsi con il coperchio in funzione della lunghezza del tempo di cottura, che dipende dalla tipologia di carne impiegata. Preferite sempre, in questi casi, bassa temperatura e lungo tempo di cottura. L’importante è di tanto in tanto mescolare la carne e aggiungere birra, fino ad arrivare ad aver fatto evaporare il liquido in eccesso (se la carne è di ottima qualità ne produrrà poco). Ultimata la cottura, rimuovere la carne dal tegame, togliere le foglie di alloro e le bacche di ginepro e frullare la verdura per ottenere un intingolo abbastanza cremoso. Rimettere la carne all’interno e mescolare mentre viene riscaldata prima di servirla in tavola. Se mangiato il giorno dopo, è ancora più buono!
RISOTTO ALLA WEIZENTEA #3
La birra WEIZENTEA è stata pensata appositamente per offrire la possibilità di abbinamento con la cucina estiva fredda senza rinunciare a una birra con profilo gustativo articolato e soddisfacente. Difatti il tè verde cinese dona un profilo delicatamente erbaceo che sfuma in un fresco e leggero sentore citrico finale grazie alla particolare luppolatura. La ricetta del risotto è semplice, serve del buon riso di qualità preferibilmente Arborio, Baldo o Carnaroli, cipolla, olio extravergine di oliva non eccessivamente intenso, e naturalmente la WEIZENTEA. Tagliate la cipolla finemente e fatela appassire in un ampio tegame con un poco di olio. Aggiungete il riso e mescolate fino a quando anche il riso sarà rosolato (procedura normale per i risotti). Aggiungete, al posto del brodo, la WEIZENTEA fino a completare la cottura e naturalmente il classico sale qb! Il profumo e i sentori della WEIZENTEA si sprigioneranno dal vostro appetitoso risotto! Vi piace meno intenso? Anzichè condurre la cottura solo con la birra, utilizzate il 20% di acqua, ma non di più.
VARIANTE: Se vi piacciono potreste cuocere a parte, sempre con la WEIZENTEA, dei gamberetti da aggiungere al riso a fine cottura.
SALSICCIONI ALLA STICHER #4
Correva l’anno 2005 quando venne prodotta la prima ‘cotta’ di STICHER utilizzando materie prime direttamente coltivate sul territorio. Quindi possiamo dire che è stata la prima birra autoctona piemontese, e forse anche italiana. Dal gusto deciso ma elegante, quasta birra sa caratterizzare una semplice ricetta per chi apprezza i retrogusti leggermente amari. Prendete alcune patate, lavatele bene, e senza sbucciarle sistematele in una teglia dove le farete cuocere al forno con un poco di olio extravergine di oliva e rosmarino, ovviamente salandole. Preferite sbucciare le patate? Benissimo, fate voi, ma vi perderete una parte di gusto. Mentre le patate stanno cuocendo, prendete i salsiccioni o pezzi di salsiccia come preferite, adagiateli in un’altra teglia dopo averne forato un poco la pelle, ed infornate. Quando le salsicce saranno già parzialmente cotte, toglietele momentaneamente dal forno e aggiungete un mezzo bicchiere di STICHER, riprendendone subito la cottura fino a quando la birra sarà evaporata e le salsicce cotte a puntino. Unitele ora alle patate, che saranno quasi cotte. A cottura ultimata, tocco finale: prima di portare in tavola spruzzate delicatamente il tutto con un velo di STICHER, attendete che la birra evapori, eventualmente tenendo la teglia nel forno ormai spento ma ancora caldo, e servite.
PERE ALLA KUKUMERLA #5
Una piccola delizia invernale, la KUKUMERLA si presta benissimo a sostituire il vino nella cotture delle pere qualità Madernassa! Prendete alcune pere da cuocere, sistematele in una teglia, ed irroratele con la KUKUMERLA in modo che ne resti un livello di circa 1 cm sul fondo della teglia. In forno per la cottura, alla fine della quale toglierete la teglia e cospargerete le pere con un poco di zucchero di canna, volendo a piacimento una piccola spruzzatina di cannella. Rimettete in forno solo per far formare la crosticina sulle pere. Togliete dal forno e lasciate raffreddare.